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Ristorazione e coronavirus: fotografia di un settore in forte difficoltà venerdì 6 marzo 2020

Ristorazione e coronavirus: fotografia di un settore in forte difficoltà venerdì 6 marzo 2020 Stiamo vivendo un’emergenza senza precedenti. I danni che si registrano sul piano economico sono decisamente più allarmanti di quelli finora previsti. La politica fiscale e il finanziamento di ammortizzatori sociali sono probabilmente gli strumenti più efficaci per arginare questa crisi nera. Il video messaggio del Presidente Stronati.

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Il provvedimento di chiudere università e scuole su tutto il territorio nazionale fino a metà marzo rischia di compromettere per sempre un importante comparto dell'economia italiana.

In Italia sono circa 8 milioni gli studenti che siedono tra i banchi di scuola e oltre 1,5 milioni gli studenti universitari. Ogni anno si consumano 425 milioni di pasti, 305 milioni dei quali preparati da imprese e cooperative in appalto. Le lavoratrici e i lavoratori delle aziende della ristorazione collettiva organizzata sono oltre 97mila, il 41% occupati nel settore della ristorazione scolastica e universitaria.

La sospensione dei servizi e i relativi costi da sostenere per il personale oltre alla difficoltà di reperire le materie prime e l’anomalo incremento dei costi di dispositivi di protezione specifici rischiano di mettere a serio rischio i lavoratori e le loro famiglie, oltre che l'intero settore della ristorazione collettiva.

C’è un rischio reale per oltre 20mila lavoratrici e lavoratori delle mense scolastiche di perdere il posto di lavoro a causa della chiusura di Università e scuole di ogni ordine e grado stabilita per una settimana in 8 Regioni.

“Oltre al problema della refezione scolastica – dichiara Marco Placci, direttore della cooperativa Gemos che conta oltre  1070 dipendenti - si registrano diminuzioni notevoli sui locali commerciali e sulle mense aziendali, dove si è registrato un calo di presenze di circa il 25%. Nelle cooperative di ristorazione il fondo di reintegrazione salariale non garantisce una copertura sufficiente”.

“Misure come la sospensione dei pagamenti – aggiunge Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e servizi - sappiamo che non basteranno: più avanti saranno richiesti i mesi pregressi oltre ai correnti, magari a rate, così l’indebitamento sarà per anni. Servono finanziamenti a fondo perduto”.

“Chiediamo – conclude il Presidente Stronati - l'intervento del Governo a sostegno dell’intero settore della ristorazione collettiva organizzata a partire dalla semplificazione nell’ accesso al FIS e/o cassa integrazione, con accordi di carattere generale in un quadro di riferimento chiaro in tutti i territori e dalla possibilità di applicare la retroattività degli ammortizzatori che verranno riconosciuti”.

 

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