E' la richiesta congiunta che le parti sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore, le associazioni imprenditoriali Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane (Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci-Servizi) e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno rivolto alle istituzioni e agli organi competenti e che sono contenute in un protocollo di intesa. Nel comparto operano circa mille imprese, per un totale di 96mila lavoratrici e lavoratori; a regime il settore distribuisce annualmente oltre 1 miliardo e mezzo di pasti nelle scuole, negli ospedali, nelle strutture socio assistenziali, nelle aziende, nelle caserme, nelle università, nelle amministrazioni pubbliche per un mercato del valore di circa 6 miliardi di euro. L'emergenza epidemiologica ha comportato una perdita dei ricavi di circa 1/3 rispetto al 2019. Nel prendere atto del "perdurare della gravissima situazione causata dall'emergenza epidemiologica e delle ripercussioni della crisi sul tessuto imprenditoriale e per evitare l'innescarsi di un fenomeno depressivo dovuto alla perdita di decine
di migliaia di posti di lavoro", le parti sociali ritengono che "la vaccinazione contro il Sars-Cov2/Covid-19 sia lo strumento utile a garantire l'esercizio delle attività di ristorazione collettiva in piena sicurezza sia con riferimento agli addetti coinvolti, sia riguardo alla generalità della popolazione, anche a tutela dei soggetti che non possono essere ancora vaccinati"