DETTAGLIO

CAM - Criteri Ambientali Minimi: servizi ambientali e ristorazione

CAM - Criteri Ambientali Minimi: servizi ambientali e ristorazione Nella G.U. del 4 aprile u.s. sono stati pubblicati i decreti di approvazione dei criteri ambientali minimi (CAM) per:  i servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde ed i servizii di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari

Categorie: Primo Piano,   Servizi, manutenzioni e costruzioni,   Sostenibilità ed ambiente Tags:

I due nuovi decreti si inseriscono nell’ambito delle azioni previste dal Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (approvato con decreto interministeriale 11 aprile 2008) e del Codice degli appalti (in particolare, articolo 34 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Nel riportare, di seguito, la sintesi dei nuovi provvedimenti, sembra utile fornire anche alcune indicazioni di inquadramento nell’ambito della disciplina vigente.

La circolare del Servizio Ambiente ed Energia del Dipartimento Politico Sindacale della Confcooperative, ha diramato una puntuale e dettegliata circolare che, gli associati possono trovare nell’intranet della Confederazione e che la Fdeerazione ha provveduto a trasmettere al Consiglio Nazionale ed ai settori.

In  questa sede provvederemo  ad una sintetica informativa sui contenuti del piano di azione.

IL PIANO DI AZIONE NAZIONALE SUL GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP) ED I CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)

La Commissione Europea, nella Comunicazione (COM (2003) 302) sulla Politica Integrata dei Prodotti – Sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale, ha sollecitato gli Stati membri a dotarsi di piani d’azione accessibili al pubblico per l'integrazione delle esigenze ambientali negli appalti pubblici. Con il decreto interministeriale 11 aprile 2008, accogliendo l’indicazione comunitaria ed in ottemperanza a quanto disposto con la legge finanziaria del 2007, è stato adottato il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (cd. PAN GPP). Il Piano, già aggiornato con Decreto 10 aprile 2013, è in corso di ulteriore revisione. Il Piano d’Azione Nazionale ha l’obiettivo di promuovere la diffusione dello strumento del green public procurement presso gli enti pubblici, definendo, per prodotti, servizi e lavori identificati come prioritari (per gli impatti ambientali ed i volumi di spesa), indicazioni metodologiche per la costruzione di processi di acquisto “sostenibili” e di criteri ambientali da inserire nei capitolati di gara.

In tale prospettiva, quindi, il Piano d’Azione Nazionale GPP delinea la strategia per la diffusione degli appalti verdi e rinvia a successivi decreti del Ministero dell’Ambiente la determinazione di criteri ambientali minimi da inserire nelle procedure d’acquisto del , sopra e sotto la soglia di rilievo comunitario, relativi alle categorie merceologiche individuate dalla Legge Finanziaria per il 2007 e coerenti con quelle individuate dal Piano medesimo.

Secondo l’impostazione europea e nazionale, quindi, il Green Public Procurement (GPP o Acquisti sostenibili della Pubblica Amministrazione) è “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Il GPP, quindi, inserendo considerazioni di carattere ambientale all’interno dei processi di acquisto delle Pubbliche Amministrazioni, svolge la funzione di orientarne le scelte su beni, servizi e lavori con minori impatti ambientali e può avere un ruolo significativo sia per la creazione di un mercato e di una cultura più attenti all’ambiente, sia per la promozione dell’innovazione tecnologica.

In tale contesto, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) - che sulla base di quanto previsto dal piano sono di volta in volta adottati con decreto ministeriale - sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto e sono finalizzati ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. La loro applicazione sistematica ed omogenea ha pag. 3 lo scopo di produrre, tra l’altro, un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici ad adeguarsi alle richieste della Pubblica amministrazione.

In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata, in un primo momento, dall’art. 18 della legge n.221 del 2015 (che ne ha stabilito l’obbligatoria applicazione per alcune categorie di forniture e affidamenti) e, successivamente, dall’art. 34 del Codice degli appalti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, Codice dei contratti pubblici) che ne ha resa obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.

L’articolo 34 dispone, in particolare, che le stazioni appaltanti debbano contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l'inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Con specifico riferimento all'acquisto di prodotti e servizi nei settori della ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, è richiesto anche il rispetto di quanto specificamente previsto all'articolo 144 del codice che dispone che per i servizi di ristorazione la valutazione dell'offerta tecnica, in fase di aggiudicazione di un appalto, deve tenere conto, in particolare, degli aspetti relativi a fattori quali: ž la qualità dei generi alimentari con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali, di quelli a denominazione protetta, nonché di quelli provenienti da sistemi di filiera corta e da operatori dell'agricoltura sociale; ž

 la qualità della formazione degli operatori;

 il rispetto delle disposizioni ambientali in materia di green economy;

 il rispetto dei criteri ambientali minimi pertinenti di cui all'articolo 34 del codice degli appalti (cit).

I criteri ambientali minimi sono quindi tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l'applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

Ad oggi, sono stati adottati CAM per 17 categorie di forniture ed affidamenti

I due decreti del 10 marzo 2020 procedono  dunque:

Il  primo  alla revisione del decreto 13 dicembre 2013  nel quale ridefinisce 

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO E LA FORNITURA DI PRODOTTI PER LA CURA DEL VERDE

Il secondo alla nuova definizione dei 

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE COLLETTIVA E FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI

Dall'articolo è possibile scaricare sia i  decreti che una tabella riepilogativa dei provvedimanti .

 

Tag:

Documenti da scaricare

ultimeNEWS

dalleCOOPERATIVE

tiSEGNALIAMO

ilCALENDARIO

«marzo 2024»
lunmarmergiovensabdom
26272829123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
1234567